15 marzo 2019

Clima e società.

dio della porta della mitologia romana , il dio bifronte , è raffigurato come avente due facce o quattro facce e quattro facce, a simboleggiare
 l'inizio. Quando i soldati romani uscirono, passarono sotto l'arco che simboleggiava Giano e si sviluppò in un arco quadrato, in seguito 
le forme dell'Arco di Trionfo nei paesi europei vennero da questo. Janus è il dio più primitivo a Roma, anche la parola latina "gennaio"
 Januarius ha origine da lui e si è evoluta nella lingua dei paesi occidentali.

Strike4Climate    ha un sogno importante,  l'attuale rende questo movimento forte ma fragile. 


Di oggi l'informazione che siamo riusciti a riavvolgere il tempo  e l’impossibile diventa probabile Il dio Giano si è risvegliato direbbero gli antichi. Giano è una divinità misteriosa, temuta per il suo legame particolare con la guerra ma anche venerata per la sua capacità di conciliare passato e futuro, prima e dopo, inizio e fine di ogni cosa.

 Questo è al merito di un gruppo di scienziati del Moscow Institute of Physics, coordinato da Gordey Lesowik.  

I fisici russi hanno, “creato artificialmente uno stato che evolve in una direzione opposta alla freccia del tempo”. Come spiegano in uno studio pubblicato su Scientific Reports, : “Ribaltare la freccia del tempo su un computer quantistico Ibm”. non è c’è stato alcun viaggio nel tempo. L’universo ha continuato a scorrere nella sua direzione abituale.. Certo, un vaso rotto non si ricompone.

Ma sarà possibile ricostruire il passato di un’informazione, fino a risalire al luogo da cui è stata emessa comprendere gli errori e, se valida anche riproporla, questo vale anche per esperimenti sociali che vengono oggi riproposti con le stesse tecniche precedenti pur avendo provocato gravi danni sociali.


Alcuni modelli di marketing economico sociale che  si sono applicati nel tempo, quale esempio  positivo o negativo potrebbe per tanti,  in Italia e in altri paesi sulla scia dell'opportunismo industriale (facendo salva la contingenza),  potrebbe essere quella della Fiat/Juventus, nel bianco o il nero delle loro convinzioni, tanto capace da modificare libri di testo scolastici al fine di forgiare le proprie opinioni di ecosistema supponendone la validità.. 

Eppure è un fallimento sociale, perché è basato sul sacrificio incondizionato a favore di pochi modellandone la qualità della vita. Si è dimenticato l'attenzione al consumatore finale per favorire l'enclave collegata.

Come su questa strategia di marketing, è stato evidente l'applicazione conseguenziale in  altra importanti industria Italiane; come esempio ma non unica la Merloni , con lo scopo di sostenere, anche finanziariamente, la nascita e lo sviluppo delle piccole imprese satelliti ha sacrificato una fascia di popolazione consumer, nella logica dell'opportunismo industriale di quei tempi, un errore che tutti stiamo ancora pagando caro.




Riavvolgere questo stato di cose vuol dire comprendere dove e da chi sono stati fatti determinati errori e se il modello è riproponibile o da correggere,  e non riproporlo come si sta tentando attualmente di fare a livello speculativo economico.

Rivedere, ritornare indietro nel tempo è quello sguardo necessario a pianificare una qualità di vita migliore per il futuro. 

Nella speranza di una migliore qualità di vita sulla scena del mondo c'è  Strike4Climate /  un grido, un grande peso portato da una donna, una ragazza divenuta simbolo o bandiera necessaria,  Greta Thunberg, nella lotta per il clima. Un movimento che porta in piazza i  giovani in piazza in 150 nazioni.





La riflessione è se questa forma modellante è insufficiente come viene promossa dai mass media, dimentichi della struttura formativa di base. 

Quella struttura fragile che forma indirettamente la nostra cognizione del sociale, inconsciamente nel formare quelle sensibilità istintive. 

Vi è nel ripercorrere il tempo uno sguardo, che anche se intuitivo  rappresenta il cambiamento, la speranza, non solo mediatica ma concerta, che anche nelle piccole ma grandi abitudini si cambi veramente.
Certamente ciò non toglie che nella natura vi è  presente un geocentrismo di opportunità, ma questo non toglie il bisogno di evolverci  superando anche quella logica copernicana che ancora si impone in essere. 
Ripensare al rinascimento tanto invocato nella figura antropocentrica e finalista dell'uomo senza esporsi, rappresenta l'opportunismo del potere che ben è cosciente che nel Rinascimento  troviamo due filoni: uno rientrante nel solco di Platone, l'altro attento ad Aristotele. 
In tale contrasto  solo il primo raggiunse un certo fasto, in un imposto  nel far quasi scomparire dall'arte la paesaggistica, la natura,  tanto da riflettere ancor di più sulle opere dell'Arcimboldo.  E' nell'elevato silenzio di nature morte così espressivamente attuali.

Lo squilibrio tra il solco Platoniano e quello Aristotelico ha l'indubbia conseguenza di una evoluzione che ha dimenticato la fragile natura estrapolando l'uomo. 


Le ragioni ben le sappiamo inutile sottolinearle, perchè ci hanno fatto male, tanto male, che oggi ne paghiamo le conseguenze.

Riproporre un identico schema squilibrato verso l'opportunismo non sembra  più giustificabile visto la castrone ambientale che stiamo affrontando.

Tra le varie variazioni necessarie, alcune sono tanto semplici da sconvolgere e superare lo stato delle cose, ne abbiamo parlato anche ieri ed è una cognizione che cambia lo stato egocentrico, senza alcun culto della persona, anche se ancor oggi è necessaria attualmente in una sorta di narciso. Una strategia sociale che non dovrebbe essere riproposta come l'unica, poiché rappresenta ancora un errore di programmazione sociale rigida e non flessibile.

 L'universo non è statico ma dinamico e bene che ce lo ricordiamo tutti perché ne facciamo parte. 

La ricerca di staticità di invariabilità di un punto fermo è soltanto il prolungare la richiesta di alcuni dell'essere loro stessi un potere geocentrico

Essere non apparire sembra il vento dall'Asia, il giusto equilibrio è nell'eccellenza.

Vi riproponiamo l'articolo pubblicato ieri  augurandoci che non si apra un altro capitolo  ignorando.


Abbiamo vissuto un periodo di conservatorismo frenato, che dura da più di 40 anni,  un po di coscienza bisognerebbe averla e speriamo che i potenti di questa terra non disattendano ancora le speranze.



-mm-