L’ “orlo” cucire storia.
Cucire gli anfratti di questi momenti è un filo che corre
attraverso i media nel loro cercare di colorare notizie nel sottolineare con pettegolezzile vicende nel cucir le genti.
L’orlo della guerra.
La questione Taiwan resta centro di discussione. L'Ufficio
per gli affari di Taiwan del Consiglio di Stato e l'Ufficio informazioni del
Consiglio di Stato cinese hanno pubblicato un white paper intitolato "The
Taiwan Question and China's Reunification in the New Era", Il Libro bianco
comunica la determinazione del Partito
Comunista Cinese (PCC) e del popolo cinese e il loro impegno per la
riunificazione nazionale, per unire tutti i cinesi in patria e all'estero,
compresi i cittadini di Taiwan, e per opporsi ai secessionisti e alle
interferenze straniere.
Nel mentre il mondo attende, il Taiwan Policy Act 2022, il quale probabilmente sarà approvato dal Congresso degli Stati Uniti entro la fine dell'anno. Una tale mossa consentirà a Taiwan di essere trattato come un 'alleato non NATO.
In un rapporto di Reuters afferma che gli Stati Uniti stanno riconsiderando i
propri passi sulle tariffe commerciali dopo le recenti esercitazioni militari
dell'Esercito popolare di liberazione cinese (PLA) in giro per l'isola di
Taiwan. Questo segue il già pubblicato CHIPS Act, dell'amministrazione Biden nel
quale il percorso di confronto con la Cina è relativo della concorrenza…
La vicenda resta fermamente nelle mani dei media mainstream.,
foto web: immagine satellitare mostra la base aerea di Saky distrutta in Crimea. /Dispensa PBC Planet Labs/Reuters |
L’orlo di Milano.
Rientriamo in quella riga di confine nazionale per correre la vita di tutti i giorni in una Milano che cerca di superare l’orlo della crisi pandemica, anche e se purtroppo è un orlo ancora insuperato, ma come si sul dire lo spettacolo deve continuare e la più importante città italiana cerca la sua immagine. La città da tempo si è dedicata a questo sviluppo, e il periodo di metà agosto favorisce la visione di questo lavoro, mentre la gente si culla e trastulla in vacanze la città lavora.
Nuovi punti vendita si
espongono e per quanto sembra superano, o almeno così pare, la concorrenza
delle vendite modaiole on line. Anche perché oltre alla visione colorata della
superficialità analfabetica, la scelta anche nell’abbigliamento passa
attraverso la consistenza della qualità palpabile. Le grandi catene di
abbigliamento e gli alti marchi si distribuiscono strategicamente tra vie e quartieri nel privilegio di una
piccola città (confronto tra Parigi, Londra, New York, Shangai, Dubai, ecc.)
producendo una vastità interpretativa in un piccolo e comodo spazio che
permette una ampia visione d’insieme globale, nel purtroppo di aver perso quel
flusso di ricchezza proveniente dalla Russia nella sua capacità di acquisto
modaiolo turistico spostato verso il Medio Oriente, e che ora
lo sta rilanciando (pare) con un rimborso del 20% per lo shopping e tour
in Russia.
Milano si ripresenta ingegnosa con un ampio sistema di marketing
al consumo in un difficile contesto internazionale cercando di non richiudersi
su sé stessa, capace nell’offrire un’ampia visione d’insieme.
Resta la Milano, quella suspense attrattiva incognita di una visione globale d’insieme di facile accessibilità.
Certamente qualche carenza emerge,
un certo ritardo che soprattutto i cittadini devono subire, una stratificazione
evidente e di facile opportunismo troppo sacrificante e punitiva verso le fasce
deboli, l’irrisolta questione immigrazione a livello Europeo che incombe, l’immagine
dei trasporti locali che pone anche la questione del futuro tecnologico, ecc. Questioni
interne alla città che riguardano la città nel suo insieme in quell’orlo culturale
in equilibrio nella globalizzazione, tra la pressione politica e le proprie ispirazioni
in una catena commerciale/industriale di alta performance globale guidata dal
mercato...
MM
Nota cautelativa
sulle interpretazioni.