20 agosto 2022

E se fosse una bella giornata?

 E se fosse una bella giornata?

Anche se pare illogico nel travaglio del bisogno di “energia”, irrisolta questione  per il momento irrisolvibile, superando paure, costrizione filosofiche, ragioni assolute, potremmo vivere uno dei momenti più belli per umanità…

foto web.

Il fascino della tecnologia avvolge le nostre vite, sistemi domotici applicati allo scorrere delle routine rendono più gradevole il consueto vivere. Pur se vero è, questo riguarda solo una piccola fascia di persone, ancora la maggioranza resta inchiodata al salto della terza rivoluzione industria, quello della lavatrice, del frigor, lavastoviglie, ecc.; anzi molti, specie in zone povere e disagiate ancora ne è priva e guarda il sogno della terza rivoluzione industriale come desiderio. Sui social appare la bella contadina russa nella sua dacia, privata nel salto tecnologico nei più semplici confort in un mondo a più velocità, nella visione di un’africa confusa tra potenziale e sfruttamento fenomeno tipico anche ad altre situazioni nel mondo, forse caratteristica anche comunemente accettata.

Anche le applicazioni tecnologiche di quarta rivoluzione industriale stentano ad affrancarsi, il trasporto emozionale del frigorifero della lavatrice di tutti quegli apparati elettronici della terza rivoluzione hanno trascinato le genti il mercato, la qualità della vita, Questo nel bene comune e nel guadagno esagerato anche per causa di una logico politica che ottimizzava le proprie speranze di un circolo d’investimento o finanziamento diretto o indiretto all’industria per favorirne la continua crescita e ridistribuire parzialmente i propri guadagni in lavori amanuensi e hanno e cercano di chiudere gli occhi della qualità concorrenziale dei propri prodotti sul mercato, in un contesto di aggregazione controllata al proprio fine politico. (n.d.r. analisi delle strategie di markentig e demarketing  in lettura per gli specialisti).

Ben si sono visti i risultati anche  i media coinvolti in questa abbuffata clientelare, che ha visto nella maggioranza rivolgersi al sistema economico politico per far soldi invece di credere nelle proprie capacità tecnologiche alla propria creatività, anche perché non hanno indirizzato alcun provento in questa direzione e i molti che hanno iniziato a percorre queste strade innovative sono stati eliminati da burocrazia e politica annessa.

Un tentativo che ritroviamo in nazionalismi e chiusura diverso imputo sociale al fine di ripercorre le stesse privilegiate strade.

Leva politica dello stipendio per una vita migliore affrancata alla evoluzione tecnologica, è difficile dimenticare l’incentive leggero di massa anche della musica leggera italiana nel pubblicato dal Clan Celentano nel 1970 di “chi non lavora non fa l’amore. Tritacarne sociale dimentico di quella visione più ampia del progresso intellettuale.

La domotica è (dovrebbe essere) quel desiderio della lavatrice, quel sogno che con occhi stupiti, la casalinga che guardava di desiderio, del guadagno strutturato attraverso quella che non può essere affrancato che al mero lavoro amanuense, tanto caro al passato.

In molte case corre già domotica; l’AI della discrezione di Alexa e altre sue compagne ci avvolge, ma siamo arrivati ad un punto critico dove questi sistemi pongono alcune questioni. La prima rilevante è che per un insieme di elementi domotici diversi la massaia dovrebbe conoscere procedure, differenziali per il loro uso e non di facile interpretazione, sia per il tempo di apprendimento che per la complicatezza a volte disarmante, foraggiata da una competitività superficiale diretta alla conquista di totale del sistema domotico domestico. Pertanto, difficile interconnessione tra apparecchiature domotiche di produzione diversa e origine. Una situazione scoraggiante contraria allo stesso sviluppo relativo alla quarta rivoluzione industriale un disaccordo evidenziato anche nell’applicazione del G5 che ha dettato, evidenziando il ritardo tecnologico nella scusante della sicurezza come se essa non fosse materia di competitività industriale nella autosufficienza settoriale, nella scienza e nella tecnologia e un maggiore impulso per garantire la presa sulle tecnologie chiave nei settori chiave e nella produzione di apparecchiature necessarie per creare un nuovo modello di sviluppo incentrato sull'economia domestica, ma caratterizzato da un'interazione positiva tra i flussi economici nazionali e internazionali. Una situazione in progress poiché l’IA sta già superando questi ostacoli e non si avrà più il mal di testa nel districarci tra procedure diverse e anfratti per poter vendere esclusivamente la propria tecnologia, basterà chiedere Alexa (come esempio o altri) collegami la lampadina o il frigorifero e la procedura sarà avviata e conclusa nel collegamento e funzionamento.

Certo direte, ma la questione si ripeterà ogni sistema AI come Alexa, Alibaba, Google, ecc., ha un suo IA che riprodurrà lo stesso schema o stai con me o con altri.  Sono questioni che riguardano le varie IA se colloquiare o no, resta poi che ogni IA può leggere l’altro, in una storia senza fine che porterebbe o potrebbe portare le strutturali s della 4 rivoluzione industriale.

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Accelerare la ristrutturazione industriale e soddisfare i requisiti di riforma e sviluppo nella nuova era rinnovamento delle vecchie strutture sono un'opera importante per migliorare la qualità della vita delle persone, non solo l'ambiente di vita e i servizi, ma anche i servizi alla comunità una questione che riguarda la cognizione pubblica strutturale e quella privata.

In freno a questo progresso si ergono voci quali ma così non sappiamo dove stiamo andando- A questo controllore della velocità di sviluppo è bene domandargli se prima sapesse dove si stava andando e pertanto assumersene le responsabilità e non estrapolare dalla storia il momento.

"-Alexa dove stiamo andando? –

-Non lo so. –

- Adesso lo sai -"

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MM

  

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