Tra brogli e imbrogli.
«Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com'eco di un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù...»
G: Pascoli.
Nel frusciare ad eco delle avventure della frenesia dell’Olimpo americano, evidente segno nello scorrere del tempo del tanto amato bipolarismo, pensando al 25° emendamento.
Sulle pagine dei media vediamo scorrere i mutevoli e
stantii esercizi di retorica, un fantastico parallelo di Hong Kong quando abbiamo
visto prendere d'assalto il Complesso del Consiglio legislativo, bolle di
"democrazia", "libertà" e "valori universali"
disattesi in infiniti contrasti su come vengono rappresenti sbagliati, ma
dovrebbero essere incoraggiati per scopi politici.
Forse dovremmo riflettere se stiamo, consciamente o inconsciamente,
finendo dentro quell’opaco riciclaggio predestinato dell’immondizia, solo con
colori diversi dettati dalla pandemia ma di uguale imposta non trasparenza, dall’incognita a cosa sia dovuta.
La vita si apre su questi dilemmi strazianti, logoranti, apparentemente irrisolvibili tra l’ipotetica realtà di base: nei tre "io" immersione-interazione-immaginazione (immersione-interazione-immaginazione), che enfatizzano il ruolo principale della nostra ricezione e sensazione di dipendenza mediatica, nella sublimazione stereotipa dei telegiornali in riflesso degli effetti sulla diversità.
Valutiamo l'effetto dall'esame degli ecosistemi moderni.
Si illustra il potenziale, se pur limitato in sole 3 eccezioni, per i set di dati, nel testare ipotesi di riflesso immaginario reale.
Cercando di parlare direttamente o rendere omaggio al pubblico attraverso spettacoli televisivi tenteremo di "rompere il quarto muro", di quello schermo , confine più impenetrabile della TV, nelle situazioni in cui a ciò che è pianificato viene concessa una realtà maggiore dell'ovvio. (n.d.r .Il concetto di quarta parete è del filosofo francese del diciottesimo secolo Denis Diderot, Nel teatro , la quarta parete designa un “muro” immaginario posto sul fronte del palco (oggi schermo), che separa il palco /schermo) dagli spettatori e “attraverso” il quale questi ultimi vedono gli attori che recitano, convenzione di performance in cui un muro invisibile e immaginato separa gli attori dal pubblico. E analisi, di conseguenza, del voler apparire).
1°tema - riflesso di ovvio non pianificato di una piccola finestra attorno al paesaggio che scorre. tempo reale effettivo (- pianificazione, 3° muro - tempo reale, percezione , 4°muro – Tempo reale percepito, sociale, 5° muro). Soffitti di vetro.
Molti media propongono la visione storica del 24 agosto 1814 quando le truppe britanniche marciarono sulla capitale e diedero alle fiamme il palazzo del parlamento, la residenza presidenziale e altri monumenti. Nell’attualità proponiamo la serie televisionata, "House of Cards”. Il dramma ambientato nel contesto dell'attuale Washington, DC, ha un tema di inganno politico. La serie televisiva” House of Cards” è basata sull'omonima miniserie televisiva in quattro puntate, trasmessa nel 1990 dalla BBC. Un thriller politico americano. La prima serie originale di Netflix , è stata trasmessa in Quebec da1 ° febbraio 2013.
In Italia House of Cards 6 va in onda in esclusiva su Sky e
quindi gli 8 nuovi episodi dell’ultima stagione per il momento non possiamo guardarli su Netflix. Sky infatti detiene in esclusiva i diritti sulle ultime
tre stagioni che per il momento non sono ancora disponibili su Netflix.
2°tema -
Il thriller psicologico Ethos (Bir Baskadir) è l'ultima
esportazione in streaming della Turchia, serie in otto parti del regista Berkun
Oya va dove nessun precedente dramma televisivo turco e non solo, ha osato.
Avvolgendo i suoi personaggi nell'empatia e tentando di
demistificare "l'alterità" coinvolge una socialità schiacciata in
qualche modo, nell’interrogativo se è colpa sua? No. La colpa è della vita,
della cerchia sociale da cui è legata, da cui il lieto fine trova una via
d'uscita a modo suo. (“parlando.").
La trama; rilasciata il 12 novembre 2020, la serie è interpretata da Oyku Karayel, che interpreta Meryem, una donna delle pulizie che non è mai andata al liceo e si rivolge al suo hodja di quartiere, o religioso,(Hodja, o Hoca (in turco), Hodžić (bosniaco), Hoxha o, semplificato, Oxa (albanese), Hodža (slovacco), Hotzakis (greco) e al-Khawaja). nei momenti di difficoltà. All'improvviso, incontra il terapista di alto livello Peri, interpretato da Defne Kayalar, che non è solo laico ma anche profondamente insoddisfatto del corso sociale della Turchia.
Ethos colpisce un nervo scoperto a cavallo tra Europa e Asia
e con molte sfaccettature comuni a tutte/molte società, anche geopoliticamente
antistanti. Alcuni criticano questa divisione come troppo rozza, di visioni secolari
e conservatrici, che dettano il superficialmente, stabilendo i “confini nella serie”.
Abbiamo guardato alcune recensioni e critiche, mancati di parallassi sociali, dal greco παράλλαξις (parállaxis), che significava originariamente "accavallamento", spostamento o una differenza nella posizione apparente, nel cambiamento e alla differenza della posizione di protezione geopolitica, che potrebbe predisporre un osservazione dell’attuale di coniugazioni in varie sociali attuali di questa produzione di fantasia. Questo affinchè non possa promettere di dare una visione panoramica della società in senso più ampio per renderlo grande all'estero.
3 °tema -
Ciao, 2020!”, il programma satirico russo definito geniale. inizia con un'apertura fredda, con battute solitamente associate agli ospiti. Segue la prima di "sequenza di crediti" con una serie di riprese, obiettivo principale dello spettacolo è sulla parte contenente le interviste un capolavoro di un’ora interamente in italiano, sottotitolato in russo diventato virale in poche ore con un po’di nostalgia del passato, ma anche tanta sana autoironia, e uno sguardo implicito sul futuro. Uno show che fa ridere, ma dietro questo programma c’è un lavoro enorme in termini di figure professionali che hanno partecipato alla realizzazione. Riflesso della TV generalista italiana fine anni ’70 primi anni’80 e anacronismi nella conoscenza dello spettacolo e dell’estetica della attuale TV, con la parodia di Toto Cutugno, Ricchi e Poveri e Pupo e di altre figure attuali prescelte nell’insieme dei fattori richiesti e accettati dal gusto e dal senso della forma imposto.
Nella appesa speculare nel fattore X in replica, o del cogliere la palla al balzo, aspettando quella ormai arrubinata corazzata “Italia” nella "carta di fiori" di San Remo, ci riconduciamo musicalmente in ultima lettura non tanto all’azzurro di Celentano, ma se vediamo le solite forgiature indirizzate nel passato o, se lo sguardo va oltre la collina analizzando il potenziale esplicito invito all’aggiunto, “posto a tavola che c’è un amico in più” ripensando al Dorelli, o se la Hit vede ancora ricordando, "il mondo in MI 7 a" (già risolto in Cina), e al primo posto la canzone “Soli”
Le opinioni e le opinioni espresse nell'articolo non riflettono necessariamente quelle del “il Caffe sapere aude”: